sabato 10 dicembre 2011

Fausto me lo ricordo così...

Fausto Siconolfi era uno dell'ancien régime. Cioè una di quelle figure tipiche di un giornalismo molisano per me troppo vecchio, troppo difficile da cambiare. Però Fausto ho imparato ad apprezzarlo, e molto, nei mesi in cui lavorammo gomito a gomito (nel senso che si faceva a sportellate per registrare i nostri servizi) quando la struttura che ospitava la redazione sport di TLT Molise decise di concedere metri quadri a TeleIsernia. Attento e rigoroso, sapeva tutto sugli intrighi della politica regionale.
Deliziosa la sua campobassanità.
Caciarone, simpatico, astuto e soprattutto disponibile. Sempre. Mi dava l'idea di essere un papà iperaffettuoso, solo in apparenza rude.
I suoi scappellotti, rifilati mentre dalla bocca uscivano frasi in dialetto e fumo di sigaretta, avevano sempre un significato: brav' guaglion' quando erano più simili a delle carezze; strunz' quando erano più decisi, se
ad esempio qualcuno gli passava davanti in sala registrazione (aveva sempre fretta). Altrettanto decisi ma con un senso di compiacenza se un pezzo o un'affermazione del collega di turno gli andavano a genio. Gentilissimo con le donne, un vero maestro. C'è una sua espressione tipica che però non vuole proprio tornarmi in mente. Pazzesco, l'avrò utilizzata mille volte... Se la sarà portata via con sé, magari annotata su uno di quei fogli che teneva spesso sotto un braccio.
Ax78


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