mercoledì 21 marzo 2012

Lo ammetto: ho sognato i Bagnoli bros da piccoli

Daniele e Bruno Bagnoli
(foto Modena Qui)
Mi rendo conto di essere un curioso cronico, forse ai limiti della paranoia. E allora mi perdonerete se non resisto dal sottoporvi il mio ultimo strampalato pensiero. E’ da qualche giorno, aspettando la sfida tra Casa Modena e Marmi Lanza Verona, che fantasticavo su cosa poteva succedere anni fa a casa Bagnoli, in quel di Mantova. Mi chiedo cioè qual era davanti al focolaio domestico il rapporto da bambini tra i fratelli Daniele e Bruno, oggi allenatori sottorete, il primo alla guida degli emiliani, l’altro dei veneti. Giocavano insieme oppure ognuno gestiva i propri balocchi? A me piace immaginarli mentre schiacciano un mattoncino colorato sopra l’altro, quelli delle costruzioni per intenderci. E poi li sostituiscono fino a contendersi l’ultimo tassello, magari decisivo per costruire un castello. Un’idea di cosa possa essere stata l’infanzia dei due tecnici se la sarà fatta domenica sera il pubblico del PalaPanini, che ha assistito a una spettacolare, intensa ed equilibrata partita. Daniele e Bruno, oggi come ieri, dalla panchina hanno costruito, sostituito e sgomitato per aggiudicarsi la posta in palio (3-1 il finale). Una battaglia mozzafiato nei primi tre set. La vittoria, seconda consecutiva, allontana i gialloblù modenesi dal baratro della crisi sul quale erano finiti un paio di settimane fa e serve soprattutto a conservare il quinto posto dall’assalto di Piacenza (vittoriosa nell’anticipo contro Roma). L’opposto Dennis incanta, mette a referto 21 punti con addirittura 4 muri vincenti; le percentuali offensive di Sala e Piscopo fanno il resto. Così stavolta l’ha spuntata Daniele, il maggiore di casa Bagnoli. In campo, a distanza di qualche metro, se le sono idealmente date di santa ragione. Ma non chiamateli fratelli coltelli, lo spettacolo della pallavolo italiana è anche questo.

di Alfredo ALBERICO

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