sabato 21 luglio 2012

Impianti troppo bassi, vittorie (e fiducia...) d’ufficio. Sì, la pallavolo italiana è piena zeppa di storie strane

L'Ornavasso festeggia
la promozione in A2

La pallavolo italiana è piena zeppa di storie straneM’incuriosisce, e a dire il vero m’intenerisce pure, quella dell’Ornavasso. Si tratta di una squadra femminile piemontese che, dopo essersi barcamenata per ottenere l’ammissione al campionato di A2, oggi deve vedersela con problemi legati al proprio impianto di gioco. Tetto basso più del dovuto: 7 metri, uno in meno degli 8 necessari per partecipare a questo torneo.

Non è il primo né l’ultimo episodio del genere, ma nonostante ciò mi chiedo, con infantile stupore, come un costruttore possa mettere mano a cemento e cazzuola senza tener presente i parametri necessari a fabbricare un impianto sportivo. Quasi venisse dato per scontato che quel club mai e poi mai avrà la possibilità di partecipare ai campionati più importanti. E’ successo anche ad Agnone, A2 maschile, qualche anno fa e, notoriamente, alla Cec Carpi proprio questa estate, anche se la storia del PalaFerrari - di fatto nata palestra di un istituto scolastico, dunque di proprietà provinciale - è un po’ differente.
Chissà che fine faranno le ragazze dell’Ornavasso, anche perché al momento non sono previste deroghe. Al cospetto di questa vicenda vale una barzelletta quanto raccontato da Diego Mosna, presidente della Lega Volley, in occasione della presentazione bolognese dei calendari: «Nonostante il terribile periodo che sta attraversando l’economia italiana, la serie A resiste e i club sono riusciti ad allestire squadre competitive e di alto valore tecnico».


È vero che nella vita bisogna essere ottimisti, ma Mosna dimentica la sorte alla quale sono andate incontro Roma, la Sisley e Monza nel corso di questa estate. Ma se ci siamo mostrati tolleranti con chi ha realizzato la palestra dell’Ornavasso, come potremmo non esserlo con il boss del volley nostrano? Semmai andrebbe ringraziato ed esaltato per aver ratificato la grande novità del prossimo campionato di A1, ovvero la formula dei play off scudetto.Abolito il V-Day, la finale tornerà ad essere al meglio delle cinque gare. Si parte dagli ottavi di finale, dove si sfideranno le classificate fra settimo e decimo posto. Quarti e semifinale, infine, si giocheranno al meglio delle quattro gare, con una differenza molto sostanziale rispetto al passato, poiché in tutte le sfide di entrambe i turni la formazione che avrà registrato il miglior piazzamento nella classifica finale della regular season partirà sull’1-0 a favore nella serie. In pratica una vittoria d’ufficio. Ok: si era già visto, anche recentemente, in A2, ma lascia comunque perplessi. Ve lo avevo anticipato, la pallavolo italiana è piena zeppa di storie strane.

di
Alfredo ALBERICO

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