venerdì 3 agosto 2012

I Giochi, rivincita sportiva per tutto ciò che non è calcio. E l’Italia di Barbolini è un "orgasmo olimpico" di tattica

Paola Croce, libero della Nazionale
e della Universal Modena
Mi fa uno strano effetto seguire in tv le partite del torneo olimpico di calcio. Sarà l’overdose di corner alla quale siamo quotidianamente sottoposti, ma ho l’impressione che i giovanotti in campo si trovino in un contesto distante anni luce da quello dei cinque cerchi londinesi. E’ come se il sacro fuoco di Olimpia arda un po’ meno per gli dei del pallone. Ci può stare, almeno ogni quattro anni.


Ho avvertito invece la sensazione opposta gustando qualsiasi altra disciplina protagonista ai Giochi. Il tiro con l’arco mi ha rilassato, la carabina 10 metri mi ha ipnotizzato quanto il tennistavolo e le evoluzioni dei signori degli anelli si sono confermate affascinanti più dei racconti di Tolkien. Ma il bello finora è arrivato sempre di sera, grazie alle ragazze dell’Italvolley Le azzurre mi hanno fatto provare emozioni che, lo ammetto, erano un po’ sopite. Non me ne voglia mia moglie e non si scandalizzi nessuno se utilizzo l’espressione ‘orgasmo olimpico’. Qui non c’è nulla di fisico, semmai di tattico.

La nostra selezione ha ottenuto tre vittorie in altrettante partite. 
Filotto che probabilmente verrà portato a quattro dopo il match contro l’Algeria. Il ct Barbolini, set dopo set, ha trovato compattezza in difesa e continuità in attacco, confermando la presenza in campo di tre schiacciatrici senza un vero opposto di ruolo. Il tutto, come sempre, sotto l’impeccabile regia di Leo Lo Bianco. E, se è vero che prima o poi ognuno ha la sua Croce, la Universal Modena ha di che rallegrarsi per lo stato di forma del suo libero, Paola Croce appunto. Le sue qualità non sono certo da ultim’ora, ma quello che sta facendo in azzurro la giocatrice romana dà qualche certezza in più al club emiliano in vista della prossima stagione. Contro la flaccida Gran Bretagna, Croce è riuscita anche a mettere un punto a referto, cosa che non capita spesso a chi è in campo con l’unica divisa diversa dal resto della squadra. 

Per l’Italvolley rosa, invece, anche questo può essere visto come un altro piccolo ma deciso passo verso il podio. Podio sul quale, a detta di molti, la nazionale statunitense è già pronta a intonare l’inno con la medaglia d’oro al collo. Cina, Russia e Italia permettendo.


di Alfredo ALBERICO
dal quotidiano Modena Qui

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