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Lorenzetti, coach di Casa Modena (Foto dal quotidiano Modena Qui" |
Sarà una partita da batticuore soprattutto per il tecnico Angelo Lorenzetti, che a Piacenza ha allenato per cinque e intense stagioni, contribuendo a scrivere pagine importanti della storia di questo club. Il trionfo tricolore del 2009 prima, la paura di retrocedere poi. E, infine, il 7 gennaio del 2012, giorno in cui le strade si sono separate. Ma i tifosi biancorossi non lo hanno dimenticato e troveranno il modo per manifestare tutto il loro affetto. Un «baule dei ricordi», come lo ha definito lo stesso Lorenzetti, resterà spalancato fino al servizio che darà il via al match. Poi sarà partita vera, senza troppi sentimentalismi, contro un avversario in buona parte ancora da decifrare. E allora Cerchiamo di capire qualcosa in più sulla Copra Elior.
PIACENZA, COSA NON VA - Due partite vinte e altrettante perse, l’ultima al quinto set contro Vibo. Piacenza è una squadra (apparentemente) in apnea.Ha finora faticato ad esprimere il suo gioco perché non ha avuto al meglio una pedina fondamentale come il palleggiatore argentino De Cecco e, inoltre, perché non può ancora schierare il centrale Simon. Il transfert del cubano manca da un anno (soluzione vicina, avrebbe detto il presidente Guido Molinaroli). Un assurdo che oltrepassa i limiti della decenza, ma a voler essere egoisti anche un bel vantaggio per Modena.
PIACENZA, COSA FUNZIONA - Quella allenata da Luca Monti (secondo ai tempi della Cimone nel 2007-2008) resta comunque una delle formazioni più attrezzate della serie A/1. Fei, Zlatanov e Maruotti non sono certo degli sprovveduti. La classifica racconta che Piacenza non è poi così lontana dalle prime posizioni (7 punti) e ne scalerà altre quando i giocatori troveranno la giusta intesa. E se il fattore campo conta ancora qualcosa, Modena faccia attenzione anche al PalaBanca.
di Alfredo ALBERICO
dal quotidiano Modena Qui
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