lunedì 23 marzo 2009

Incroci ovali, amici miei

Giovanni ha uno splendido bambino e sogna per lui, come tutti i genitori, un grande futuro. Io e Giovanni siamo cresciuti insieme, condividendo l'ultima fase dell'infanzia in una polverosa palestra di periferia dove fantasticavamo di diventare stelle del basket (lui pù di me) e poi percorrendo, a qualche banco di distanza, gli anni d'oro del liceo. C'è sempre stata stima tra noi, rafforzata dal confronto schietto e garbato su opinioni talvolta divergenti. E poi lo sport, passione comune di ieri, oggi e domani. Giovanni ha uno splendido bambino e sogna per lui, come tutti i papà, un grande futuro. E come tutti i papà almeno una volta se lo sarà immaginato non solo laureato ma anche calciatore (Giovanni è uno juventino doc), nuotatore oppure cestista. Ma Giovanni, come tutti i papà con la testa sulle spalle, vuole sopratutto che il suo bambino cresca in salute, forte nello spirito e nella mente. L'attività fisica sarà una componente fondamentale nella sua crescita, c'è da scommetterci. Ed è per questo che Giovanni si è avvicinato al rugby, sport che racchiude in sè tutte queste caratteristiche. Sta progettando la nascita di un settore giovanile nella nostra piccola e spesso sonnecchiante città, Campobasso. Ce la farà con l'aiuto di Paolo, un altro amico folgorato sulla via di Twickenham dalla palla ovale. Come tutti i rivoluzionari Giovanni e Paolo non sanno di esserlo, eppure la loro piccola grande missione è iniziata: portare il rugby lì dove la parola touche non è mai stata pronunciata. Eroi.
di Alfredo ALBERICOwww.sky.it
24 marzo 2009

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