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Casa Modena affronta Macerata nel prossimo turno di A1 (foto da Modena Qui) |
La piccola si è tenuta le sue perplessità mentre si avviava all’impegnativa giornata tra i balocchi. Io, a dire il vero, ne ho maturate altrettante. Non riesco infatti ancora a capire che razza di squadra sia Casa Modena, senza esitazioni definita «priva di un'anima» la scorsa settimana dopo una pesante sequenza di flop. Il successivo e inatteso colpaccio contro Cuneo, invece, ha rivoluzionato le mie idee. Non avranno ancora un’anima -mi sono detto- ma i gialloblù sono vivi e vegeti! Posizione mutata una manciata d’ore dopo per via della sconfitta, stavolta prevedibile, incassata nel recupero contro Trento. Perdere contro i campioni del mondo ci sta, ma Modena ancora una volta ha affrontato a modo il suo match: tra alti e bassi. Ha saputo mettere in difficoltà gli uomini di Stoytchev, poi si è sbriciolata tra una miriade di errori che vanno al di là dal valore dell’avversario. È questo l’aspetto su cui Lorenzetti dovrà lavorare molto. E il passaggio di Kooy alla Lube Macerata non facilita certo l’operazione.
L’AVVERSARIO - Nel prossimo turno, dall’altra parte della rete, Modena si ritroverà di fronte proprio i faccioni scudettati della Lube. Loro giocheranno in casa e il pronostico, manco a dirlo, non strizza l’occhio ai nostri eroi. La formazione di Giuliani (capolista con 21 punti) ha vinto 7 partite su 8. L’unica sconfitta dei biancorossi è arrivata al quinto set contro Trento. Attacco formidabile, murato solo 45 volte (contro le 100 di Ravenna); una macchina da punti con 502 palloni vincenti messi a terra. Il martello azzurro Zaytsev, 28 punti a Verona nell’ultima giornata, sa essere incontenibile. Le cose girano bene anche in difesa: 41 errori in ricezione, solo Vibo ha fatto meglio con 31.
PERCHE' CREDERCI - Perché Casa Modena è in grado di giocare una buona pallavolo (suvvia, un po’ di ottimismo); perché in palio ci sono punti decisivi per centrare un difficile obiettivo: la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia, che fino a domenica sembrava compromessa; perché non voglio avere più dubbi né incrociare lo sguardo perplesso di mia figlia.
di Alfredo ALBERICO
dal quotidiano Modena Qui
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