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I tifosi di Casa Modena |
In questo modo diventano solo un lontano ricordo sia l’altalenante partenza in campionato che le incertezze all’interno di uno spogliatoio sì popolato da buone individualità, ma dove inizialmente erano state smarrite le istruzioni per l’assemblaggio. In mezzo a tutto questo la sconfitta nella Final Eight contro la Lube Macerata si colloca come un insignificante dettaglio.
Sabato si riparte dal quarto posto in campionato e dall’entusiasmo definitivamente decollato del popolo modenese. Euforia che non deve venire meno in un mese di gennaio piuttosto impegnativo. E allora meglio segnare in agenda tutti gli appuntamenti da non perdere. A partire dalle due partite consecutive in programma tra le mura domestiche: sabato la squadra di Lorenzetti ospita Vibo Valentia, quinta in classifica e scavalcata dai modenesi anche nel ruolo di rivelazione del torneo; una settimana dopo, al PalaCasaModena, arriveranno quelli della Itas Diatec Trento, campioni di tutto e pure dell’ultima Coppa Italia. In Puglia, invece, la prima trasferta del nuovo anno è prevista sabato 19 a Castellana Grotte, mentre il 27 gennaio (domenica) a Baranowicz e compagni farà visita la Copra Elior Piacenza.
IL PROSSIMO AVVERSARIO - Difficile immaginare in quali condizioni e in che posizione della graduatoria si ritroverà Modena alle soglie di febbraio. Per quanto ovvio, nessuno vuole perdere quota dopo una rimonta che, ad oggi, vale quanto uno scudetto. Non perdere quota vuol dire innanzitutto domare Vibo Valentia. Semifinale di Coppa Italia a parte, la Tonno Callipo è una squadra tosta, con un gruppo unito e in salute. All’andata, era il 14 ottobre, i calabresi vinsero con un netto 3-0 e si piazzarono al primo posto a punteggio pieno. Il capitano e palleggiatore Manuel Coscione, Mvp di quella serata, continua ad essere il principale punto di riferimento nel sestetto di coach Blengini. Da non perdere di vista, mai, lo schiacciatore tedesco Kaliberda (classe ‘90) e soprattutto l’olandese Klapwijk (classe ‘85), altro martello. A Modena serve un (altro) atto di forza per continuare a sognare.
di Alfredo ALBERICO
dal quotidiano Modena Qui
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