sabato 2 marzo 2013

Soffrire le gare abbordabili ed abbattere i campioni Casa Modena ha un’attitudine davvero diabolica

I tifosi di Casa Modena
C’è qualcosa di diabolico in Casa Modena. Non c’è dubbio.Lo avverto nella sua involontaria ma sadica attitudine a far soffrire il pubblico gialloblù in gare abbordabili; lo noto soprattutto nella suadente capacità d’imbambolare prima e spedire al tappeto poi avversari forti, talmente forti da portare sul petto addirittura il simbolo dei campioni d’Italia. Così conquista consensi la squadra di Lorenzetti ed è anche per questo suo modo di essere è riuscita a bissare il successo contro la Lube Macerata, superata all’andata e piegata pure nel secondo confronto in campionato.
Stesso risultato di dicembre: un 3-1 che è una mazzata tra capo e collo per la formazione marchigiana, scivolata a quattro punti dalla capolista Itas Diatec Trentino. 
Distacco che, a due giornate dal termine della stagione regolare, potrebbe essere decisivo per i play off. Problemi di una Lube nell’orgoglio, con poco tempo per recuperare e che all’inizio della post season (dal 13 al 24 marzo) di sicuro non incontrerà Modena. Ma i calcoli li faremo meglio la prossima settimana.

Per ora è sufficiente ricordare che gli emiliani non hanno più la possibilità di migliorare il piazzamento in classifica (Cuneo è a +7), ma solo (si fa per dire) di congelare il quinto posto, respingendo gli attacchi di Perugia, Latina e Vibo Valentia. Per questa operazione è obbligatorio vincere e non cedere nemmeno un punto a San Giustino. Espressione dal un retrogusto blasfemo, ma di fatto gli umbri, già salvi e senza tante pretese, sono la vittima perfetta per il piano gialloblù.

L’AVVERSARIO
- Campionato tra alti (pochi) e bassi (troppi) quello degli uomini allenati dal giovane Marco Fenoglio. 
Squadra tranquilla, come detto, ma non in letargo anticipato: ha perso l’ultimo confronto contro la Bre Banca Lannutti Cuneo, eppure ha imposto ai piemontesi di spingersi fino al tie-break per chiudere il match. Torre, Cesarini, Cebulj e Maric hanno dato il massimo e regalato momenti emozionanti al pubblico presente al PalaKemon. Un motivo in più per non considerare rassegnato questo sestetto. In cabina di regia Paolo Torre ha confermato di essere un giocatore di grandissima qualità, che non risente di un’età - classe 1976 - che ha già spinto molti altri suoi coetanei all’addio.
Modena deve vincere per ribadire che la sua scommessa l’ha già vinta. E poi, perché non provare a spingersi oltre il limite. Perseverare, del resto è diabolico.

di Alfredo ALBERICO
dal quotidiano Modena Qui

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